ISSN 2039-1676


10 aprile 2012 |

Figli di un dio minore? Sulla sorte dei condannati all'ergastolo in casi analoghi a quello deciso dalla Corte EDU in Scoppola c. Italia

Riflessioni in attesa della decisione delle Sezioni Unite

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SOMMARIO:  1. Il problema. - 2. Il quadro normativo interno..- 3. Il caso di specie e i principi di diritto statuiti dalla Corte EDU in Scoppola c. Italia (n. 2). - 4. L'esecuzione della sentenza Scoppola nell'ordinamento italiano. - 5. Il caso di specie deciso dalla Corte d'Assise di Caltanissetta. - 6. Premesse per una soluzione: a) il significato generale della sentenza Scoppola per il nostro ordinamento. - 7. (Segue): sulle pretese differenze tra il caso di Franco Scoppola e quello del ricorrente avanti la Corte d'Assise di Caltanissetta. - 8. Prima conclusione: l'esecuzione della pena eccedente i trent'anni è convenzionalmente illegittima per tutti coloro che si trovino nella medesima situazione di Franco Scoppola. - 9. Rimuovere il giudicato? I termini del dilemma. - 9.1. Argomenti per una risposta negativa. - 9.2. I costi di tale soluzione. - 10. Una possibile via d'uscita (se la vedano a Strasburgo...). - 11. Alla ricerca di una via d'uscita 'interna': l'individuazione della causa normativa che ha prodotto la violazione dei diritti fondamentali dei condannati. - 12. Seconda conclusione: il giudicato può cedere di fronte alla (sopravvenuta) inapplicabilità di una norma penale sostanziale. - 13. Un ulteriore problema: è qui necessario l'intervento della Corte costituzionale? - 14. Terza conclusione: è praticabile una interpretazione conforme all'art. 7 CEDU dell'art. 7 d.l. 479/1999 da parte dello stesso giudice ordinario. - 15. Quarta conclusione: il procedimento di esecuzione è la sede appropriata per rideterminare la pena. - 16. Sintesi e considerazioni conclusive.