ISSN 2039-1676


31 gennaio 2019 |

Sull'attualità del pericolo di recidiva a tre anni dalla riforma del rito cautelare

Il contributo costituisce il testo, con l’aggiunta di note, della relazione all’incontro di studio della Scuola Superiore della Magistratura – Struttura decentrata di Napoli, sul tema “Questioni nuove o controverse nella giurisprudenza penale della Corte di Cassazione”, tenutosi a Napoli il 10 gennaio 2019.

 

Abstract. Nel presente contributo, a tre anni dalla riforma del rito cautelare ad opera della legge n. 47 del 2015, si esaminano gli indirizzi giurisprudenziali che si sono formati sull’attualità del pericolo di reiterazione del reato. Il contrasto sulla necessità che sussista un’occasione prossima di ricaduta nel crimine non va enfatizzato, apparendo piuttosto decisiva, ai fini della sussistenza delle esigenze di cautela, la valutazione del rapporto esistente fra la tipologia del reato e il contesto in cui possono svilupparsi le possibilità di azione dell’indagato, oltre alla considerazione delle caratteristiche soggettive dell’agente e delle specifiche modalità della sua condotta.

SOMMARIO: 1. Gli orientamenti contrapposti sull’attualità del pericolo di recidiva. – 2. L’opzione della sentenza “Lovisi” e la giurisprudenza successiva. – 3. La motivazione del pericolo di reiterazione del reato. – 4. La misura cautelare e la distanza temporale dai fatti-reato. – 5. Il crimine come “modus vivendi” e le attività criminali compiute in modo “professionale”. – 6. Un esempio tratto da una sentenza recente. – 7. Attualità delle esigenze cautelari e presunzioni di pericolosità. – 8. (segue) Presunzioni di pericolosità e riparto degli oneri probatori. – 9. (segue) Presunzioni di pericolosità e natura del reato contestato. – 10. (segue) I tentativi di delimitare l’area operativa delle presunzioni.