3 giugno 2015 |
Una prima lettura delle novità della legge 47 del 2015 in tema di misure cautelari personali
Abstract. Continua la sequenza di modifiche della disciplina della cautela sulla scia della sentenza Torreggiani, questa volta con un intervento più ampio, che coinvolge sia l'attività del primo giudice che quella del tribunale del riesame. Nel presente contributo, redatto all'indomani dell'approvazione definitiva del disegno di legge, si esaminano le molteplici novità della legge 47/15, interrogandosi sui risvolti applicativi della riforma e fornendone un breve inquadramento nel relativo panorama dottrinario e giurisprudenziale, laddove essa si innesti su aspetti già oggetto di dibattito.
SOMMARIO: 1. Premessa. - 2. La nuova articolazione del giudizio sull'an della cautela: come cambia l'art. 274 c.p.p. - 2.1. La necessaria attualità delle esigenze cautelari. - 2.2. La - non - incidenza della gravità del reato. - 2.1. Il coordinamento con l'art. 280 co. 2 c.p.p. - 3. Le modifiche all'art. 275 c.p.p. sulla strada del recupero della custodia in carcere quale extrema ratio. - 3.1. Il giudizio sull'inadeguatezza di misure diverse dalla custodia in carcere. - 3.2. L'adeguamento all'opera demolitiva della Corte Costituzionale sulle presunzioni - 3.3. Un'alternativa alla custodia in carcere: gli arresti domiciliari ex art. 275-bis c.p.p. - 4. Si ridimensiona l'automatismo evasione/carcere: la novella dell'art. 276 co. 1-ter c.p.p. - 5. La lieve entità ed il divieto di applicazione degli arresti domiciliari ai condannati per evasione. - 6. Interdizione ex art. 289 c.p.p.: nessun interrogatorio preventivo se il P.M. aveva chiesto una misura coercitiva. - 7. Prescritto per tabulas l'obbligo dell'autonoma valutazione. - 8. L'applicazione cumulativa anche nel caso di aggravamento delle esigenze cautelari. - 9. Si allunga il termine di durata massima delle misure interdittive. - 10. Le nuove regole del riesame. - 10.1. Si rafforza il diritto del detenuto a presenziare. - 10.2. Escluso il potere integrativo dell'ordinanza priva di autonoma valutazione. - 10.3. Il diritto di differimento dell'udienza - solo - in capo al soggetto in vinculis. - 10.4. La scure dell'inefficacia anche sul mancato rispetto dei termini di deposito - i limiti alla rinnovazione della misura cautelare. - 11. La richiesta di differimento ed altre - possibili - ricadute della novella nel riesame reale. - 12. Anche nel giudizio di appello previsti i termini per la decisione, ma essi restano ordinatori. - 13. Il giudizio di rinvio modulato come il "nuovo" 309 c.p.p. - 14. Qualche riflessione finale.