ISSN 2039-1676


03 giugno 2011 |

Il giudice, l'antifrasi e una "Fata morgana": se il tipo del pericolo concreto esprime un'offesa di danno (di un bene astratto)

Osservazioni in margine a Tribunale di Torino, 21.12.2010 (dep. 18.3.2011), Pres. Casalbore, imp. Gabetti e a. (manipolazione del mercato)

SOMMARIO:

1. La fisiologia del pericolo comune incombente sul mercato finanziario - 2. Il disegno penalistico e il reato di manipolazione del mercato, dove sfocia l’illiceità amministrativa - 3. La tipicità insufficiente, il pericolo necessario - 4. Una lettura “impossibile” della “concreta idoneità a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari” - 5. L’equazione giuridica: l’idoneità sta al tipo come il pericolo/danno sta all’offesa - 6. L’art. 185 T.U.F. e la tipizzazione del tentativo consumato: il divieto di una anticipazione di secondo grado - 7. L’art. 185 T.U.F. e la tipizzazione della pericolosità: non c’è tipo senza offesa.