ISSN 2039-1676


30 ottobre 2013

La Corte d'appello milanese determina in sede di rinvio la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi

Corte d'appello di Milano, sent. 19 ottobre 2013 (dep. 29 ottobre 2013), Pres. Soprano, Est. Mandrioli, Imp. Berlusconi

Segnaliamo ai nostri lettori che è reperibile sui quotidiani on line di oggi la motivazione della sentenza della Corte d'appello di Milanese che - in sede di rinvio dopo il parziale annullamento della Cassazione della sentenza di altra sezione della medesima Corte d'appello in punto determinazione della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici - ha ora rideterminato in due anni la pena stessa (clicca qui per scaricare la motivazione della sentenza così come pubblicata su repubblica.it).

In punto di diritto, la Corte milanese ha stabilito che il d. lgs. 31 dicembre 2012 n. 235 (cd. Legge Severino), che come è noto prevede una specifica disciplina in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo, prende in considerazione la condanna penale per delitti non colposi come presupposto per la valutazione di decadenza del condannato dal mandato elettorale conferitogli, dal momento che la sussistenza o la sopravvenienza della condanna stessa per determinati reati crea una sorta di status negativo del soggetto che ne impedisce, rispettivamente, la candidatura o il proseguimento del mandato. Tale normativa non riguarda invece, secondo la Corte, le pene accessorie e non interferisce con la disciplina del codice penale o della legge speciale n. 74 del 2000 in tema di pene accessorie, né, a maggior ragione, ne determina una sorta di implicita abrogazione.

Per scaricare la sentenza della Cassazione, clicca qui.

Per scaricare la precedente sentenza della Corte d'appello milanese, clicca qui.

Per scaricare la sentenza del Tribunale di Milano, clicca qui.