ISSN 2039-1676


01 ottobre 2014 |

Durata massima della custodia cautelare: il principio del favor libertatis non è derogabile dall'interprete

Nota a Cass., Sez. Un., 29 maggio 2014 (dep. 7 luglio 2014), n. 29556, Pres. Santacroce, Rel. Brusco, pm in proc. Gallo

 

Per scaricare la sentenza delle Sezioni Unite qui annotata, clicca qui.

Per scaricare, invece, l'ordinanza di rimessione alle Sezioni Unite, pubblicata su questa Rivista lo scorso 15 maggio con una breve scheda anch'essa a firma di M. Malerba, clicca qui.

Per scaricare il commento di M. Maerba di cui di seguito riportiamo il sommario, clicca sotto su download documento.

 

SOMMARIO: 1. Premessa - 2. La centralità dei termini della custodia cautelare in carcere. - 3. Alcune disarmonie nel congegno di cui all'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3-bis c.p.p. - 4. Il termine "finale di fase", tra l'interpretazione dell'art. 303, comma 2 c.p.p. ... - 5. ... e dell'art. 303, comma 1, lett. b), n. 3-bis c.p.p. - 6. Critica. - 7. La motivazione fornita dalle Sezioni unite. - 8. L'esigenza di un'interpretazione prevedibile e conforme a Costituzione. - 9. Possibili rilievi critici - 10. Conclusioni.