7 marzo 2017 |
Riflessioni penalistiche in tema di usura bancaria
Contributo pubblicato nel Fascicolo 3/2017
Il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.
Abstract. L’usura bancaria costituisce, all’interno dell’attuale art. 644 c.p., una forma aggravata di usura in ragione del collegamento funzionale tra lo svolgimento stabile dell’attività professionale e l’erogazione di danaro. È nell’ambito dell’usura bancaria (a differenza di quella criminale) che si pongono spinose questioni inerenti la verifica del superamento del tasso legale. Infatti, la determinazione del tasso, lungi dal rappresentare un’operazione meramente tecnica e automatica, affida ai soggetti deputati ampi margini di discrezionalità tecnica, che si manifestano a monte nella fase della rilevazione dei tassi medi. Recentemente, si è posta la questione se debbano essere inclusi o meno nel computo del TEG (e nelle rilevazioni del TEGM) anche interessi moratori, oneri eventuali, penali e costi di estinzione anticipata del credito che attengono alla dimensione patologica del rapporto contrattuale, a prescindere dal fatto che si siano verificate le condizioni cui il pagamento di tali interessi o oneri eventuali è subordinato. Al quesito, la giurisprudenza civile fornisce risposta positiva: poiché il reato di usura punisce la mera promessa, si deve necessariamente ritenere che il contratto sia usurario qualora contempli, già al momento della pattuizione, la previsione di interessi moratori, costi e clausole penali per anticipato inadempimento che, da soli o sommati al tasso previsto per gli interessi compensativi, oltrepassino il tasso soglia, indipendentemente dal fatto che siano stati in concreto corrisposti. Focalizzando l’attenzione sulla promessa usuraria, occorrerebbe quindi – oltre che rilevare la natura usuraria dell’interesse corrispettivo – prevedere ex ante tutte le diverse possibili o probabili ipotesi di evoluzione fisiologica e/o patologica del contratto e comprendere tali oneri nel computo del costo complessivo del credito, così analizzando non solo il costo attuale, ma anche quello potenziale, possibile o probabile del finanziamento.
In senso opposto, si propone una lettura della norma, supportata dalle pronunce della giurisprudenza penale, che valorizza la dimensione di pericolosità insita nel reato e che recupera la ratio sostanziale del divieto penale per le sole ipotesi di dissimulazione dolosa di un contratto usurario, qualora la previsione di interessi moratori ed ulteriori costi svolga in concreto una funzione integrativa degli interessi corrispettivi.
SOMMARIO: 1. Origini storiche ed evoluzione normativa. – 1.1. L’usura dal codice Zanardelli al codice Rocco. – 1.2. L’usura dopo le riforme: il nuovo volto del fenomeno criminale. – 1.3. L’usura bancaria. – 1.4. Usura bancaria e tutela del mercato del credito. – 1.5. Riserva di attività bancaria e responsabilità dell’operatore bancario. – 1.6. La congruità economica tra controprestazioni nell’esercizio del credito –. 1.7. La tutela del sinallagma contrattuale nell’usura e della libertà contrattuale nella truffa. – 1.8. Misurazione dello squilibrio economico e valori soglia. – 1.9. Segue: episodicità e minima entità dei superamenti del tasso soglia. – 2. I profili oggettivi del reato di usura. La condotta usuraria. – 2.1. La promessa o la dazione di interessi usurari: la rilevanza dell’atto o del rapporto negoziale. – 2.2 Pericolo, danno e profitto confiscabile. – 2.3. La promessa usuraria: caratteri. – 2.4. La dazione (integrale o frazionata) dell’obbligazione usuraria. Consumazione e prescrizione. – 2.5. Il tempo della rilevazione del tasso usurario: il doppio ruolo della promessa usuraria nella struttura del reato. – 3. Il procedimento di determinazione degli interessi usurari. – 3.1. Il procedimento legale di determinazione del Tasso Soglia Usura (TUS) (art. 644 comma 3 c.p.). – 3.2. Discrezionalità tecnica e differenza concettuale tra TEGM e TEG. – 3.3. Discrezionalità tecnica e determinazione delle categorie creditizie. – 3.4. Gli aggregati di costi da computare nel calcolo del TEG. L’art. 644 comma 4 c.p. – 3.5. I limiti della legge penale nella rilevazione del costo complessivo dell’operazione (TEG). – 3.6. Vincolatività delle Istruzioni della Banca d’Italia. L’apporto (illegittimo) degli organi amministrativi nella rilevazione del TEG. 3.7. I limiti della legge penale. il caso della commissione di massimo scoperto. – 4. Eterointegrazione della norma penale e usura sopravvenuta. – 4.1. Usura sopravvenuta nella fase della riscossione a causa dei periodici mutamenti del tasso soglia (TUS). – 4.2. Usura sopravenuta a causa di modifiche della normativa extrapenale nella determinazione del TEGM. L’errore di diritto e l’errore di fatto. – 4.3. Usura sopravvenuta a causa della modifica legislativa dei criteri algebrici di determinazione del tasso soglia (TUS). – 5. Interessi moratori, clausola di estinzione anticipata e usura. – 5.1. Oneri eventuali e promessa usuraria. Definizione del problema. – 5.2. Gli interessi moratori: la tesi della giurisprudenza civile favorevole al computo. – 5.3. La soluzione contraria alla rilevanza della mora. – 5.4. La soluzione mediana: rilevanza della mora nel calcolo del TEG. – 5.5. Orientamenti recenti della giurisprudenza civile in tema di estinzione anticipata. – 5.6. La giurisprudenza penale in tema di estinzione anticipata. – 5.7. Il dolo (diretto) dell’usura. – 5.8. La promessa di interessi o vantaggi solo eventualmente usurari. Prove tecniche di lettura della norma penale.