3 maggio 2018 |
L'aporia della coercizione terapeutica per "malattia mentale" in un ordinamento liberaldemocratico: analisi del t.s.o. nella prospettiva delle misure praeter delictum
Contributo pubblicato nel Fascicolo 5/2018
Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.
Abstract. Osservando le caratteristiche del t.s.o. per “malattia mentale” oltre le definizioni e le lacune della legislazione vigente, emerge che tale misura presenta molti elementi in comune con le misure di prevenzione personale e, di conseguenza, ne condivide anche i profili di incompatibilità con l’ordinamento costituzionale, quali: la violazione del principio di determinatezza sancito dall’art. 25, comma 2, Cost. in ambito penale, applicabile a qualsiasi provvedimento restrittivo della libertà personale; la mancanza di fondamento scientifico nella valutazione prognostica sulla pericolosità del soggetto; l’effetto criminogeno delle misure praeter delictum che, in rapporto al t.s.o. diviene effetto psicopatogeno.
SOMMARIO: 1. Analisi del t.s.o. rivolto al sofferente psichico al di là delle definizioni legislative: misura non obbligatoria, ma coercitiva. – 2. Il fine di prevenzione o di cura della malattia quale presupposto imprescindibile di una misura che possa dirsi sanitaria. – 2.1. È rinvenibile nel t.s.o. uno scopo curativo della malattia psichica, e dunque tale misura può definirsi sanitaria? – 3. Lo scopo di tutela dell’incolumità del paziente e degli altri dal pericolo di azioni auto o eteroaggressive: la vera natura del t.s.o. è quella di una contenzione ambientale e farmacologica. – 4. Il t.s.o. nella prospettiva delle misure di prevenzione personale: la violazione del principio di tassatività/determinatezza. – 4.1. La valutazione prognostica sulla pericolosità del soggetto. – 4.2. L’effetto criminogeno delle misure praeter delictum e l’effetto psicopatogeno del t.s.o.