ISSN 2039-1676


13 ottobre 2016 |

L'idoneità del modello nel sistema 231, tra difficoltà operative e possibili correttivi (Seminario di Noto, 2015)

Contributo al VI seminario di formazione interdottorale di diritto e procedura penale "Giuliano Vassalli" per dottorandi e dottori di ricerca organizzato dall'Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminali (ISISC) a Noto nei giorni 18-20 settembre 2015

Il contributo è pubblicato nel n. 2/2016 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.

 

Abstract. L'intervento si focalizza sulla mancanza di criteri certi ai fini del giudizio d'idoneità del modello di organizzazione, gestione e controllo. Quest'ultimo, architrave del sistema di responsabilità da reato degli enti, nella sua declinazione concreta non si rivela efficace, per cui la verificazione del fatto di reato è valutata ex se come indice dell'inidoneità del modello stesso, con il rischio di riprodurre quel meccanismo di "profezie auto-avveranti" già conosciuto in tema di illeciti colposi. L'analisi della giurisprudenza conferma questo dato, rivelando un numero esiguo di pronunce che escludono la responsabilità dell'ente in virtù della corretta adozione e attuazione di un modello idoneo, e la recente vicenda Impregilo sembra assumere in tal senso carattere paradigmatico. Le ragioni di tale fenomeno sono rinvenute nell'indeterminatezza legislativa dei criteri di costruzione del modello, e la ricerca di possibili correttivi individua soluzioni già praticate dal legislatore, che nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro ha stabilito una presunzione di adeguatezza dei modelli che si attengono a riconosciute linee-guida, soluzioni che mirano ad una certificazione preventiva dei modelli e soluzioni divise tra valorizzazioni della hard o della soft law.

 

SOMMARIO: 1. Il modello come concretizzazione dell'impianto punitivo premiale del d.lgs. 231/2001. - 2. I requisiti del modello. - 2.1. La responsabilità dell'ente per il fatto dei vertici. - 2.2. La responsabilità dell'ente per il fatto dei subordinati. - 2.3. Sui rapporti tra parte generale e parte speciale del d.lgs. 231/2001. - 3. Responsabilità degli enti e colpa. - 3.1. Il contenuto del modello. - 3.2. Illecito dell'ente e illecito colposo. L'accertamento del giudice. - 4. Il caso Impregilo. - 4.1. Primo grado. Il proscioglimento dell'ente per corretta adozione del modello. - 4.2. La sentenza della Corte di Cassazione. L'annullamento con rinvio. - 4.3. Note a margine della vicenda Impregilo. - 5. Possibili soluzioni al problema dell'adeguatezza. - 5.1. Indicazioni de lege lata: Linee Guida e presunzioni di conformità. - 5.2 La certificazione del modello - 5.3. Implementazione di hard e soft law.