ISSN 2039-1676


27 dicembre 2016 |

O.P.G. e R.E.M.S.: a che punto siamo? Le relazioni del Commissario unico per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, Franco Corleone

1. Pubblichiamo di seguito, ringraziando l’On. Franco Corleone per la disponibilità, le due relazioni dallo stesso predisposte, ad oggi, quale Commissario unico per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari, nominato dal Governo nel febbraio del 2016 con mandato semestrale (19 febbraio 2016-19 agosto 2016), successivamente prorogato per un ulteriore semestre (19 agosto 2016-19 febbraio 2017).

La prima relazione - semestrale (clicca qui per il testo) - si riferisce al primo semestre di attività (febbraio-agosto 2016).

La seconda relazione - trimestrale (clicca per il testo) - si riferisce invece alla prima metà del secondo semestre di attività (agosto-novembre 2016).

 

2. I due documenti risultano di particolare interesse, per le considerazioni svolte e i dati riportati, e forniscono nel complesso un quadro aggiornato della situazione relativa al superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (O.P.G.) e alla istituzione, nelle diverse regioni, delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (R.E.M.S.), secondo quanto disposto dall’art. 3 ter, co. 4 d.l. 22 dicembre 2011, n. 211, come da ultimo modificato dalla l. n. 81/2014.  Va infatti segnalato che il Commissario unico è stato nominato dal Governo con il compito di ultimare la chiusura degli O.P.G. ancora aperti, monitorare le R.E.M.S aperte e seguire l’iter di attivazione delle R.E.M.S. programmate.

Nel rinviare il lettore alle due relazioni, ci limitiamo qui a segnalare alcuni tra i dati più significativi che da esse emergono. Ci riferiamo qui ai dati più aggiornati – risalenti alla fine del mese di ottobre del 2016 – riportati nella relazione trimestrale e compendiati in alcune tabelle nella sua parte finale (pp. 22 e ss., in particolare); dati che, nella sostanza, sono stati confermati dal Commissario Corleone in occasione di un convegno svoltosi lo scorso 14 dicembre presso l’Università Statale di Milano.

 

3. O.P.G.: ancora due (su sei) da chiudere, nei quali si trovano 25 persone. La citata disposizione normativa – oggetto di numerose proroghe – stabilisce come è noto che “dal 31 marzo 2015 gli ospedali psichiatrici sono chiusi” e che le misure di sicurezza del ricovero in O.P.G. e in Casa di Cura e di Custodia (C.C.C.) si eseguono nelle R.E.M.S., strutture caratterizzate dalla presenza di qualificato personale sanitario, da presidi di sicurezza e sorveglianza solo all’esterno e solo se necessario, dal ridotto numero di posti, destinati di regola a soggetti provenienti dalla regione.  Orbene, dalle relazioni qui pubblicate risulta che gli O.P.G. ancora da chiudere sono due (erano sei) e ancora ospitavano, a fine ottobre 2016, 26 persone: quello di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), nel quale si trovavano 14 persone, e quello di Montelupo Fiorentino (FI), nel quale se ne trovavano 12. Il Commissario Corleone sottolinea, nelle sue relazioni, come l’obiettivo da conseguire entro la fine del proprio mandato, nel febbraio del 2017, è la definitiva chiusura di questi due O.P.G., rispetto alla quale risulterà funzionale la prossima apertura di nuove R.E.M.S., rispettivamente in Sicilia e in Toscana.

 

4. R.E.M.S.: 28 quelle istituite; 3 quelle di prossima attivazione. 624 i posti disponibili, 603 i pazienti ricoverati. Le Relazioni qui pubblicate danno conto dell’istituzione, sul territorio nazionale, di 28 R.E.M.S., per complessivi 624 posti. In alcune regioni (Lazio, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Puglia, Piemonte) sono presenti più strutture (da 4 a 2); in altre regioni una sola è la R.E.M.S. di riferimento (Lombardia, Sardegna, Basilicata, Veneto, Marche, Trentino Alto Adige, Toscana, Abruzzo, Calabria). Il numero di posti è di norma al di sotto delle 20 unità, salvo eccezioni con riguardo in particolare a strutture pluri-modulari, la più vistosa delle quali è rappresentata dalla R.E.M.S. lombarda di Castiglione delle Stiviere (160 posti), nella quale è stato convertito il preesistente O.P.G. Numeri alla mano, l’impressione è di realtà molto diverse tra loro. Basti pensare che le tre strutture attive in Friuli Venezia Giulia hanno due posti ciascuna. Si segnalano poi come prossime le aperture di R.E.M.S. in Liguria (a Genova), dove ancora manca una struttura, nonché, come accennato, in Toscana e in Sicilia (un secondo modulo, a Caltagirone).

Quanto alla vigilanza, la relazione semestrale (p. 29) segnala come nella maggior parte dei casi sia previsto un sistema di vigilanza privato 24 ore su 24, per lo più da parte di personale non armato e collocato all’interno delle R.E.M.S., all’ingresso, in un apposito locale. In tutte le strutture è presente un sistema di videosorveglianza.

 

5. Aspetti positivi e profili problematici. Con sano realismo, le relazioni qui pubblicate mostrano il ‘bicchiere mezzo pieno’ sulla via del superamento degli O.P.G. – la chiusura ormai prossima degli due istituti e l’attivazione di 28, quasi 30, R.E.M.S. – ma non nascondono il ‘bicchiere mezzo vuoto’, cioè i non pochi profili problematici della riforma la cui attuazione è ancora in itinere.

5.1. Regionalizzazione. Il principio di territorialità, espresso dalla legge di riforma e funzionale al reinserimento sociale, risulta oggi in buona parte rispettato, se è vero (v. la Relazione trimestrale, a p. 20) che solo 34 pazienti risultano ricoverati in strutture collocate fuori dalla propria regione di residenza. D’altra parte, le relazioni segnalano come sia problematico rispettare quel principio in rapporto alle donne, considerato che in molte strutture non vi è la possibilità di ospitarle.

5.2. Ampia incidenza delle misure di sicurezza provvisorie (40%) e mancanza di posti disponibili. Il dato più allarmante, segnalato dal Commissario unico, è quello relativo all’incidenza delle misure di sicurezza provvisorie sul numero complessivo dei pazienti assegnati alle R.E.M.S., pari al 40%. La relazione trimestrale (p. 6) segnala in particolare come a fine ottobre 2016 risultavano in attesa di essere eseguite 241 misure di sicurezza, gran parte delle quali (176) provvisorie: misure queste non eseguibili per mancanza di posti disponibili, con incidenza del fenomeno riferibile in particolare ad alcune regioni (ad es., la Sicilia). Proprio il ricorso all’applicazione provvisoria delle misure di sicurezza del ricovero in O.P.G. e in C.C.C. rappresenterebbe, secondo il Commissario Corleone, un fattore capace, numeri alla mano, di portare al collasso il neo istituito sistema delle R.E.M.S., che di per sé, in termini di rapporto tra ingressi e dimissioni (v. relazione semestrale, p. 51) e di permanenza-media nelle strutture, mostra una decisa inversione di rotta rispetto al recente passato degli O.P.G. Di qui il favore espresso dal Commissario Corleone – in apertura della relazione trimestrale – per una recente proposta di legge (Sen. Di Biasi) volta, tra l’altro, a riservare le R.E.M.S. ai destinatari di provvedimenti definitivi. Il problema, come è evidente, coinvolge per alcuni versi il tema, più ampio, della sanità psichiatrica all’interno delle strutture penitenziarie, alle quali pure è dedicato un cenno nelle relazioni qui pubblicate.

5.3. Uniformità dei regolamenti delle R.E.M.S. Un ulteriore profilo problematico segnalato nelle relazioni qui pubblicate, infine, riguarda i regolamenti delle R.E.M.S., all’analisi dei quali ampio spazio è dedicato nella relazione semestrale (p. 23 s.). I profili problematici – che sarebbe interessante ed opportuno fossero approfonditi dagli studiosi del diritto penitenziario – riguardano in particolare le disparità di trattamento tra gli istituti, conseguenti alla mancanza di uniformità dei regolamenti, come anche i rapporti, talora problematici, con la disciplina di cui alla legge sull’ordinamento penitenziario e al relativo regolamento di attuazione.