ISSN 2039-1676


24 maggio 2018 |

Riforma Gelli-Bianco e Sezioni Unite non placano il tormento: una proposta per limitare la colpa medica

Contributo pubblicato nel Fascicolo 5/2018

Il contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

 

Abstract. Se da un lato si può dire che esiste un consenso diffuso sulla necessità di limitare la colpa medica, dall’altro lato, però, le scelte di disciplina adottate fino ad oggi si sono rivelate inidonee a perseguire tale obiettivo. Anche la riforma Gelli-Bianco non sembra essere stata in grado di offrire indicazioni univoche, così come la recente sentenza delle Sezioni Unite presta il fianco ad alcune considerazioni critiche a cominciare dal recupero del concetto di colpa grave. Vero che una nuova riforma della colpa medica non è certo alle porte, è comunque possibile prospettare una nuova strada, forse già percorribile anche a livello ermeneutico (al netto dei problemi posti dal nuovo art. 618, comma 1-bis c.p.p.): ancorare l’esenzione della responsabilità alla colpa lieve individuando nel rispetto delle linee guida sufficientemente adeguate al caso concreto un indice basilare su cui fondare il giudizio di lievità. Si tratterebbe di una soluzione di equilibrio che nel ridurre lo spettro della responsabilità, sarebbe capace di coniugare le esigenze di flessibilità poste dall’attività medica con quelle di maggiore certezza al momento dell’imputazione della responsabilità colposa.

SOMMARIO: 1. In origine era la colpa grave: la limitazione della responsabilità medica attraverso la colpevolezza. – 2. La riforma c.d. Balduzzi: dalla colpevolezza alla legalità nel contrasto alla medicina difensiva attraverso la valorizzazione del rispetto delle linee guida. – 3. La riforma Gelli-Bianco: imperizia, scomparsa delle gradazioni della colpa e adozione di raccomandazioni adeguate al caso concreto. – 3.1. La sentenza Tarabori: un’interpretazione costituzionalmente orientata che nel rispetto della lettera della legge valorizza la valutazione in concreto del giudice. – 3.2. La sentenza Cavazza: un’interpretazione letterale che pone problemi di legittimità costituzionale. – 3.3. La sentenza delle Sezioni Unite e il recupero della colpa grave. – 3.4. Alcune riflessioni critiche. – 4. Una proposta: dalla colpa grave alla colpa lieve valorizzando il rispetto delle raccomandazioni come indice di lievità.