9 marzo 2017 |
Una prima lettura della legge "Gelli-Bianco" nella prospettiva del diritto penale
Contributo pubblicato nella Rivista Trimestrale 2/2017
Abstract. Le recenti scelte legislative in materia di responsabilità penale del sanitario destano non poche perplessità ed alimentano altrettanti interrogativi in merito all’esatto perimetro applicativo della nuova disciplina. Tra i profili più critici, la “rottura” del binomio “colpa grave-linee guida”, che aveva invece contraddistinto la precedente riforma “Balduzzi” e sembrava aver segnato un punto di non ritorno in favore di una (a lungo) auspicata contrazione della colpa penale.
SOMMARIO: 1. Considerazioni introduttive. L’approvazione della c.d. legge “Gelli-Bianco” e il superamento dell’“esperimento Balduzzi”. – 2. Una tendenza legislativa sempre più marcata verso la “differenziazione” della responsabilità per colpa. Il contesto ed i soggetti interessati dalla riforma. – 3. Il cuore delle modifiche apportate dalla riforma: la “rottura” del binomio colpa grave-linee guida. Un passo avanti o due indietro? – 4. Valutazione del “rispetto” delle linee guida e problemi applicativi della “clausola di adeguatezza”. – 5. La «vittoria dei lineaguidari». – 5.1. Cosa si nasconde dietro agli inevitabili problemi applicativi dell’art. 590-sexies c.p.: le linee guida come raccomandazioni non vincolanti, sospese tra colpa generica e colpa specifica. – 5.2. Il sistema di accreditamento delle linee guida a livello nazionale: l’utopia di formalizzare le regole cautelari in ambito medico. – 5.3. Linee guida e Risk Management. La riforma “Gelli-Bianco” come svolta in vista di una Medicina diversa? – 6. Le buone pratiche clinico-assistenziali: svelato un mistero? – 7. Il problema dell’imperizia: i retaggi dell’art. 2236 c.c. sopravvivono sempre alle intemperie. – 8. I profili intertemporali. – 9. L’art. 16 della legge “Gelli-Bianco” e le indagini di Reporting. – 10. Conclusioni.