ISSN 2039-1676


13 luglio 2011

Caso Abu Omar: la sentenza di secondo grado

C. App. Milano, sez. III, 15.12.10 (dep. 15.3.11), Pres. Silocchi, Est. Manca, imp. Adler e a.

Pubblichiamo in allegato la sentenza con la quale la Corte di Appello di Milano ha definito il giudizio di secondo grado relativo al noto caso  del sequestro dell'imam Abu Omar, operato a Milano da agenti della CIA con la collaborazione di appartenenti alle forze dell'ordine italiane, in esecuzione della pratica di trasferimento extragiudiziale di sospetti terroristi nota anche come “extraordinary rendition”.

La Corte d'Appello di Milano ha confermato l'impianto motivazionale e le statuizioni della sentenza di primo grado, già pubblicata nella nostra Rivista.

I giudici di secondo grado hanno, più in particolare, confermato l'affermazione di responsabilità a carico di 23 imputati statunitensi e 2 imputati italiani, così come la decisione del Tribunale di non doversi procedere nei confronti di cinque ex funzionari del Sismi per l’esistenza del segreto di Stato, e nei confronti di tre funzionari statunitensi in quanto coperti dall’immunità consolare.
 
La Corte ha tuttavia revocato le attenuanti generiche concesse in primo grado ai 23 cittadini stranieri, inasprendo conseguentemente le pene loro inflitte (da 8 a 9 anni di reclusione per Lady Robert Seldon, e da 5 a 7 anni di reclusione per tutti gli altri).
 
Ha invece diminuito la pena per i due imputati italiani Pompa Pio e Seno Luciano (da 3 anni di reclusione inflitti in primo grado agli attuali 2 anni e 8 mesi, ferma la loro interdizione temporanea dai pubblici uffici ex art. 31 c.p.), revocando altresì la condanna al risarcimento dei danni in favore delle parti civili già pronunciata in primo grado nei loro confronti.