ISSN 2039-1676


04 agosto 2011 |

Sulle novità  di rilievo penalistico introdotte dal decreto legislativo di recepimento delle direttive CE in materia di ambiente (d.lgs. 7 luglio 2011, n. 121)

Relazione a cura dell'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione

Pubblichiamo in allegato, ringraziando gli Autori e l'Ufficio del massimario della Corte di Cassazione, la relazione redatta per l'Ufficio stesso dal dott. Luca Pistorelli e dal dott. Alessio Scarcella, avente ad oggetto il d.lgs. 7 luglio 2011, n. 121, recante ‘Attuazione della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente, nonché della direttiva 2009/123/CE che modifica la direttiva 2005/35/CE relativa all'inquinamento provocato dalle navi e all'introduzione di sanzioni per violazioni’.
 
SOMMARIO:  1. Premessa - 2. Le nuove fattispecie previste dagli artt. 727-bis e 733-bis c.p.: ragioni dell’introduzione. – 2.1 L’art. 727-bis cod. pen. – 2.2 L’art. 733-bis cod. pen. – 3. La responsabilità degli enti per i reati ambientali. – 3.1 I reati presupposto. – 3.2 I criteri di imputazione oggettiva e le sanzioni. – 3.3 La confisca. – 3.4 La modifica dell’art. 25-novies. – 4. Le modifiche al regime transitorio introdotte dal c.d. Quarto correttivo al T.U.A. (d.lgs. n. 205 del 2010): la reviviscenza dell’art. 258 T.U.A.