ISSN 2039-1676


15 luglio 2015 |

Le Sezioni Unite sulla natura della confisca di prevenzione: un'altra occasione persa per un chiarimento sulle reali finalità della misura

Nota a Cass. pen., Sez. Un., 26 giugno 2014 (dep. 2 febbraio 2015), n. 4880, Pres. Santacroce, Rel. Bruno, ric. Spinelli e altro

Il contributo è pubblicato nel n. 4/2015 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.

 

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Abstract. Le Sezioni Unite riaffermano la natura preventiva dell'ipotesi di confisca attualmente prevista dal c.d. "codice antimafia", nonostante l'evoluzione legislativa e giurisprudenziale ne attesti sempre più nitidamente una diversa funzione di neutralizzazione dei profitti di provenienza illecita, indipendentemente dalla pericolosità dei beni e dei destinatari. Rimangono aperti, quindi, gli interrogativi circa l'esatta collocazione sistematica di tale istituto ed i limiti che devono presidiarne l'applicazione, anche alla luce della sua progressiva estensione ad ipotesi delittuose estranee al fenomeno mafioso.

 

SOMMARIO: 1. Rilievi introduttivi: le ragioni di un nuovo intervento delle Sezioni Unite sulla natura della confisca di prevenzione. - 2. Confisca "di prevenzione", ma quale prevenzione? - 3. Dalle "anomalie" al mutamento di paradigma: la reale funzione della confisca dei proventi da attività criminali. - 4. La neutralizzazione dei vantaggi da reato: "terzo binario" ovvero forma di repressione della criminalità del profitto? - 5. Oltre i confini della "materia penale", il fine giustifica sempre i mezzi?