ISSN 2039-1676


11 maggio 2017 |

La minaccia dei controlimiti e la promessa del dialogo: note all'ordinanza n. 24 del 2017 della Corte Costituzionale

Il presente contributo è in corso di pubblicazione in A. Bernardi, C. Cupelli (a cura di), Il caso Taricco e il dialogo tra le Corti. L’ordinanza 24/2017 della Corte costituzionale, Atti del convegno svoltosi nell’Università degli Studi di Ferrara il 24 febbraio 2017, Jovene, Napoli, 2017. Si ringraziano i curatori per averne concesso la pubblicazione anche in questa Rivista. Trattandosi di un contributo già accettato per la pubblicazione in quella sede, il lavoro non è stato sottoposto alla procedura di peer review prevista da questa Rivista.

 

Abstract. Con l'ordinanza n. 24 del 2017 i giudici costituzionali si pronunciano finalmente sulla controversa vicenda Taricco: la Consulta rinuncia ad attivare i controlimiti e sceglie, in modo opportuno e coraggioso, di percorrere la strada del rinvio pregiudiziale. Pur facendo proprio un approccio complessivamente dialogico, il provvedimento in esame si contraddistingue anche per alcune nettissime (e per certi aspetti inedite) prese di posizione relative alla portata e al contenuto di garanzia del principio di legalità penale, sottolineando con forza la necessità che il diritto UE rispetti i principi costituzionali supremi. A partire da queste premesse, il presente lavoro ripercorre i principali nuclei argomentativi che compongono la motivazione dell'ordinanza, ricavando l'impressione che la Consulta abbia lasciato aperto più di uno spiraglio a una possibile soluzione di compromesso. In particolare i giudici costituzionali sembrerebbero disposti ad ammettere una rinnovata interpretazione dell'art. 325 TFUE che, pur senza mettere in discussione il primato del diritto UE, consenta di fare salve alcune fondamentali esigenze di garanzia sottese alla legalità penale “nazionale”.

 

SOMMARIO: 1. Introduzione: il caso Taricco davanti alla Corte costituzionale. – 2. Rinvio pregiudiziale e mancato ricorso ai controlimiti: dialogo o diktat? – 3. Identità costituzionale e primato delle norme europee: l'interpretazione dell'art. 4 par. 2 TUE e le sue ricadute per la materia penale. – 4. La legalità penale nei rapporti tra Costituzione e diritto UE: il ruolo dell'art. 53 della Carta dei diritti UE.4.1. L'illegittimità della "regola Taricco" e il principio di determinatezza: dalla disposizione alla norma. – 4.2. Il ruolo della prescrizione e l'ambito applicativo del diritto dell'Unione. – 5. Legalità penale e Carta dei diritti UE: la dimensione europea del principio di determinatezza. – 6. Conclusioni: le soluzioni proposte e i nodi irrisolti.