19 aprile 2017 |
Oltre la vexata quæstio della natura della prescrizione. L’actio finium regundorum della Consulta nell’ordinanza Taricco, tra sovranismo (strisciante) e richiamo (palese) al rispetto dei ruoli
Il presente contributo è in corso di pubblicazione in A. Bernardi, C. Cupelli (a cura di), Il caso Taricco e il dialogo tra le Corti. L’ordinanza 24/2017 della Corte costituzionale, Atti del convegno svoltosi nell’Università degli Studi di Ferrara il 24 febbraio 2017, Jovene, Napoli, 2017. Si ringraziano i curatori per averne concesso la pubblicazione anche in questa Rivista. Trattandosi di un contributo già accettato per la pubblicazione in quella sede, il lavoro non è stato sottoposto alla procedura di peer review prevista da questa Rivista.
Abstract. Segnalata sin dai primi commenti per rigore ed eleganza, l’ordinanza 24/2017 con cui la Corte costituzionale italiana ha effettuato un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea nell’ambito della ormai nota vicenda Taricco si presenta testo di particolare densità, muovendosi su una molteplicità di piani e toccando una pluralità di profili tutt’altro che agevoli da rappresentare. Ben oltre le questioni poste dalla qualificazione nell’ordinamento italiano della prescrizione quale istituto di diritto penale sostanziale, l’ordinanza si pone quale pronuncia ‘di sistema’, in cui la Consulta coglie l’occasione per una netta presa di posizione su questioni cruciali e di ampio respiro. Il giudice europeo non è tuttavia il solo destinatario dei moniti della Consulta. La centralità nel discorso del giudice costituzionale del tema della giurisdizione chiama altresì in causa il giudice interno e l’impiego da parte di quest’ultimo degli strumenti spesso invasivi che l’ordinamento europeo gli attribuisce e che sono all’origine di forti tensioni in particolare con la legalità penale. La posizione della Consulta rischia tuttavia, per le sue affermazioni ma altresì per i sui silenzi o le volute ambiguità, di delineare un paradigma della legalità inconferente con il dover essere della legalità in un ordinamento costituzionale che vede nella partecipazione al processo di integrazione europea e alle relative dinamiche una componente (anch’essa) essenziale dell’identità costituzionale.
SOMMARIO: 1. Premessa. Per chi suona (parla) la Consulta. – 2. I (mis)fatti della sentenza Taricco. – 3. L’europeizzazione dei controlimiti: c’è ma non si vede? – 4. Quoque tu! Legalità penale e ruolo del giudice nazionale – 5. Rilevanza meramente interna o rilevanza europea della prescrizione? Lo snodo dell’art. 53 Carta UE – 6. Qualche spunto di riflessione in attesa di Taricco II: guardando all’Europa… – 7. …e a casa nostra.