16 luglio 2014 |
Il consenso dell'avente diritto nei percorsi del diritto penale "umano"
Il presente contributo è ora pubblicato nel n. 3-4/2014 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.
Abstract. I principi costituzionali e i diritti umani sanciti nella CEDU pongono al centro del sistema dei valori la persona e la sua libertà di autodeterminazione in relazione alla gestione dei propri beni e dei propri diritti individuali. Si riattualizza così l'interrogativo sul ruolo penale del fattore "consenso dell'avente diritto" in un contesto giuridico moderno, globale, "umano".
SOMMARIO: 1. Decisioni della Vittima, tutela della Vittima: osservatorio sul sistema penale italiano integrato dalla Cedu. - 2. I "tre gradi" di rilievo penale del consenso del titolare del diritto, secondo la dogmatica tradizionale - a) Il consenso nelle singole fattispecie criminose: Fattore di Tipicità, negativo o positivo - b) Il consenso nella struttura generale del reato: l'art. 50 c.p. come Causa di Giustificazione - c) Il consenso dell'avente diritto come parte di una autonoma e complessa Situazione Scriminante (l'esercizio del diritto "altrui"). - 3. Un nuovo ruolo del consenso nella struttura generale del reato: l'art. 50 c.p. nella prospettiva, costituzionalmente orientata, dell'offesa "valida". - 3.1. I diritti della persona: la "rivoluzione costituzionale". - 3.2. La persona offesa e l'offesa "di valore". - 3.2.1. Offensività: il livello strutturale che segue la tipicità. - 3.2.2. Art. 50 c.p.: l'Offesa compensata dal Valore. - 3.2.3.Il Valore dell'Offesa nella dimensione della minore età. - 4. La compensazione dell'offesa penale: due casi classici e paradigmatici, tra questioni problematiche e soluzioni ragionevoli. - 4.1. La "personalizzazione" dell'attività sportiva. - 4.2. La dignità dell'esistenza umana. - 4.2.1. Percorsi giurisprudenziali e punti di intersezione con l'Offesa di Valore. - 4.2.2. L'operatività del principio della compensazione dell'offesa penale.