27 aprile 2017 |
Autoriciclaggio e diritto comparato
Efficacia della sanzione penale e ruolo della giurisprudenza tra modelli punitivi "monisti" e "pluralisti"
Contributo pubblicato nel Fascicolo 4/2017
Il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.
Abstract. Il delitto di autoriciclaggio recentemente introdotto in Italia è, come noto, in attesa di passare il vaglio della giurisprudenza di legittimità: soltanto allora sarà possibile capire quali effettivamente siano i confini applicativi del reato. È dunque oltremodo utile, una volta accantonati i commenti di prima lettura del dato di legge, effettuare una ricognizione comparatistica della tematica, prendendo in esame quegli ordinamenti nazionali in cui la giurisprudenza ha avuto un ruolo centrale nella prassi criminalizzatrice dell'autoriciclaggio. Ciò per verificare, da un lato, quali promesse di efficacia sanzionatoria il modello "pluralista" italiano sia in grado di mantenere; dall'altro, per ipotizzare - e suggerire - quali potrebbero essere le possibili risposte della giurisprudenza, chiamata ad interpretare in sede di legittimità una norma così densa di problematiche.
SOMMARIO: 1. Premessa metodologica. – 2. Caratteri generali del problema affrontato dai compilatori nazionali. – 2.1. Il riciclaggio in una prospettiva internazionale. – 2.2. Autoriciclaggio e ne bis in idem. – 3. Il sistema italiano dopo la riforma. – 3.1. Il modello "pluralista": uguali figure con diverso soggetto attivo. – 3.2. Un ulteriore aspetto della norma d'interesse per l'indagine: la cerchia dei reati presupposto. – 4. I modelli di confronto. – 4.1. Stati Uniti. – 4.2. Francia. – 4.3. Svizzera. – 4.4. Spagna. – 5. Tecniche di formulazione del delitto: uno sguardo di insieme. – 6. La sfuggente ratio del modello pluralista italiano rispetto alle altre opzioni incriminatrici. – 7. Le possibili prospettive giurisprudenziali.