23 gennaio 2015 |
Apocalittici o integrati? Il nuovo reato di autoriciclaggio: ragionevoli sentieri ermeneutici all'ombra del 'vicino ingombrante'
Il contributo è ora pubblicato nel n. 1/2015 della nostra Rivista trimestrale. Clicca qui per accedervi.
Abstract. Il lavoro, prendendo atto dell'introduzione del delitto di autoriciclaggio, si propone di evidenziarne gli aspetti maggiormente apprezzabili e i profili che, già ad una prima lettura, appaiono presentare possibili criticità. Su un piano più generale, si prospetta un potenziale effetto paradossale derivante dall'applicazione dei principi in materia di concorso di persone nel reato proprio, quale l'autoriciclaggio: l'interrogativo attiene, in particolare, alla perdurante operatività delle fattispecie comuni di cui agli artt. 648 bis e 648 ter c.p. Conclusivamente si concentra l'attenzione sulle interazioni tra delitti tributari e (auto)riciclaggio, legame "genetico", considerato il contesto normativo in cui la norma incriminatrice ha trovato origine (disciplina della cd. voluntary disclosure), che solleva più di un interrogativo.
SOMMARIO: 1. Genealogia di un "novum": ambientamento giuridico. - 2. L'autoriciclaggio come pianeta a sé stante: cronaca di una progressiva selezione normotipica... - 3. (segue) ... e di permanenti difettosità normopoietiche. - 4. (segue) La decifrazione teorico-pratica dell'"esimente" del quarto comma. - 5. Un possibile effetto paradossale: e se il riciclatore rispondesse di concorso in autoriciclaggio? - 6. Il risparmio d'imposta come oggetto materiale di un (auto)riciclaggio per equivalente? - 7. Il sistema penale davanti ai patrimoni oggetto di evasione: il metodo del bastone (autoriciclaggio) e della carota (voluntary disclosure) può funzionare?