ISSN 2039-1676


15 novembre 2017 |

La riservatezza delle intercettazioni nella "delega Orlando"

Una tutela paternalistica della privacy che può andare a discapito del diritto alla prova

Contributo pubblicato nella Rivista Trimestrale 3/2017

Abstract. Nella delega sulle intercettazioni, contenuta nella riforma Orlando, il Parlamento ha tracciato criteri direttivi piuttosto ampi ispirati alle linee–guida adottate dalle principali procure della Repubblica, con lʼobiettivo ambizioso di allestire una tutela efficace della riservatezza. Il riferimento incrociato alla legge–delega ed alle circolari permette di evidenziare alcuni nodi problematici cui il legislatore delegato dovrà prestare attenzione onde evitare aporie e dubbi di costituzionalità: in particolare, la scelta di affidare al pubblico ministero (e, prima ancora, alla polizia giudiziaria) la selezione delle conversazioni da verbalizzare, per un verso, può penalizzare le esigenze difensive; per un altro verso, in assenza di idonee sanzioni processuali, può rendere lʼesigenza di tutela della riservatezza un mero flatus vocis. Allʼesito del dialogo tra pubblico ministero e polizia giudiziaria potrebbe, poi, emergere un materiale – dai contorni e dalla sorte incerta – consistente nelle conversazioni verbalizzate e successivamente “omissate“, la cui eventuale pubblicazione illecita resta priva di una specifica tutela penale.

 

SOMMARIO: 1. Una terza via rispetto alle precedenti iniziative riformistiche. – 2. La redazione dei brogliacci: signum loco signati accipitur. – 2.1. I criteri che presiedono alla scrematura ab initio. – 2.2. L’assenza di una regolamentazione del “recupero” di conversazioni non verbalizzate. – 2.3. La verbalizzazione “bifasica”: un filtro à rebour? – 3. La selezione a fini cautelari: il silenzio in ordine alle conversazioni favorevoli. – 3.1. Deposito e copia. – 4. La procedura di stralcio. – 4.1. Il rapporto tra procedura di stralcio e deposito ex art. 415-bis c.p.p. – 4.2. Il ricorso “mirato e non massivo” allo stralcio. – 4.3. La tutela della difesa. –4.4. L'assenza di una specifica tutela dei terzi. – 4.5. Il silenzio sullo stralcio delle intercettazioni meritevoli di tutela assoluta. – 5. Le intercettazioni delle conversazioni con il difensore. – 6. Una lex imperfecta?