ISSN 2039-1676


05 febbraio 2015 |

Ne bis in idem profiles in EU criminal law (TESI DI LAUREA)

Università: Università  degli Studi di Firenze

Prof. Relatore: Paolo Tonini

Prof. Correlatore: Katalin Ligeti


Abstract. In an increasingly unified - or supposed to be - Area of Freedom, Security and Justice, the EU should guarantee a (European) citizen from being subject to the same criminal proceeding in different Member States. Otherwise, the freedom of movement, among the main purposes of the Schengen Convention, would be substantially deprived.
In particular, this essay is focused on three fundamental aspects of the ne bis in idem in the EU criminal law.
First of all, the moment that precedes the ne bis in idem application is taken into account. The crucial matter of jurisdictional conflicts is explored, being their non-settlement or prevention the essential premise of ne bis in idem.
Secondly, through a critical attention to case-law the most relevant supranational sources on the double jeopardy rule are appraised. How the Courts have interpreted the relevant texts seeking to establish their complicate dialogue is appreciated.
Finally, one of the currently most problematic issues is faced, ie whether a double sanction - criminal and non-criminal - imposed for the same fact is compatible with the principle of ne bis in idem. Four relatively recent judgements of both the ECtHR and the ECJ inspire provoking reflections, also in the view of the future EU's accession to the Convention. The same question is also addressed in the light of the legal implications that have been followed from the Grande Stevens case within the Italian framework.

In una sempre più unita - o supposta tale - area di libertà, sicurezza e giustizia, l'Unione Europea dovrebbe garantire che un cittadino (europeo) non sia sottoposto allo stesso procedimento penale in più Stati Membri. Altrimenti, il diritto alla libera circolazione, uno degli obiettivi principi della Convenzione di Schengen, sarebbe sostanzialmente violato. 
In particolare, questa tesi si concentra su tre aspetti fondamentali riguardanti il tema del ne bis in idem nel diritto penale europeo.
Innanzitutto, viene preso in considerazione il momento che precede l'applicazione del ne bis in idem. È trattato, infatti, il tema cruciale dei conflitti di giurisdizione, dal momento che la non prevenzione o risoluzione degli stessi costituisce la premessa essenziale del principio in esame.
In seconda battuta, attraverso un'attenzione critica alla giurisprudenza, vengono esaminate le fonti sovranazionali più rilevanti sul principio del ne bis in idem. Viene anche valutato come le Corti europee hanno interpretato i testi fondamentali, nel tentativo di stabilire il loro complesso dialogo.
Infine, viene affrontata una delle questioni più problematiche, ossia se una doppia sanzione - penale e non penale - irrogata per lo stesso fatto è compatibile o meno col principio del ne bis in idem. Quattro sentenze relativamente recenti, sia della Corte EDU che della Corte di Giustizia, inducono interessanti riflessioni anche in vista della futura adesione dell'UE alla Convenzione. La stessa questione è anche affrontata alla luce delle implicazioni giuridiche seguite al caso Grande Stevens all'interno del panorama italiano.