20 ottobre 2017 |
Il Tribunale di Milano alle prese con i "fatali errori di prospettiva" della nuova tesi del c.d. effetto acceleratore in due maxi processi per morti da amianto
Trib. Milano, Sez. IX, sent. 12 maggio 2017, Giud. Braggion, imp. Cantarella e altri; Trib. Milano, Sez. IX, sent. 15 giugno 2017, Giud. Luerti, imp. Bracco e altri
Contributo pubblicato nel Fascicolo 10/2017
Per leggere il testo della sentenze in commento, clicca sui link indicati di seguito: Trib. Milano, sent. 12 maggio 2017 - Trib. Milano, sent. 15 giugno 2017
A due anni di distanza dalle sentenze di primo grado nei casi Enel Turbigo e Franco Tosi, il Tribunale di Milano torna ad assolvere in due maxi processi per morti da esposizione professionale ad amianto, rispettivamente a carico degli ex amministratori dello stabilimento Alfa/Fiat di Arese e degli ex dirigenti delle officine milanesi della Breda/Ansaldo, accusati di omicidio colposo plurimo in relazione al decesso per mesotelioma e tumore al polmone di alcuni ex dipendenti. In entrambi i casi, le assoluzioni sono motivate essenzialmente in ragione dell’assenza della prova di un nesso causale certo tra le esposizioni ad asbesto sofferte dalle persone offese nei periodi di attività lavorativa alle dipendenze degli imputati e le patologie tumorali che ne hanno determinato il decesso.
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