17 gennaio 2018 |
Dalla "fattispecie" al "precedente": appunti di "deontologia ermeneutica"
In vista della pubblicazione sulla nostra Rivista Trimestrale, il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.
Il presente contributo costituisce il testo, rivisto e corredato di note, dell’intervento svolto dall’Autore al convegno su “Il valore del precedente nel sistema ordinamentale”, organizzato dal Consiglio Nazionale Forense, Roma, 13 ottobre 2017.
Abstract. Una discussione sul valore attuale del “precedente giurisprudenziale”, in materia penale, presuppone una preliminare “stipula” sui presupposti e sui limiti di una corretta “ermeneutica prescrittiva”, che tenga conto delle specificità del diritto punitivo, identificando al tempo stesso le condizioni di legittimazione e di autorevolezza della decisione giudiziale, e dunque le precondizioni perché questa possa farsi “precedente”. Diversi i “metodi” e i “criteri” su cui può e deve poggiare la “deontologia eremenutico-penale”: tra questi, vengono analizzati l’approccio “antianalogico”, “tassativizzante e tipizzante”, guidato da canoni ermeneutici come l’offensività e la proporzione, nelle diverse direzioni che lo stesso prospetta.
Su queste premesse, il tema del “precedente”, e della prevedibilità/calcolabilità della decisione giudiziale, può apparire maggiormente governabile: ed a ciò può contribuire anche un maggior impegno interpretativo da parte della Corte costituzionale così come l’affermarsi di una vera e propria “cultura ecologica” della giurisdizione.
SOMMARIO: 1. Levelling the playing field. – 2. Diritto penale e deontologia ermeneutica. – 2.1. La “difesa del senso letterale”. – 2.2. Onestà intellettuale del giudicante e “approccio antinalogico” (in dubio pro analogia et abstine). – 2.3. Interpretazione “tassativizzante e tipizzante”. – 2.4. Le prime direttrici dell’interpretazione “tipizzante”: i principi di offensività e proporzione. – 2.4.1. L’offensività di livello ermeneutico (e le sue insidie). – 2.4.2. Proporzione come criterio-guida per calibrare la tipicità in ragione della gravità edittale. – 2.4.3. Proporzione come criterio-limite alla sovraestensione del tipo legale (e del chilling effect). – 2.4.4. L’arsenale della prevenzione, tra tassatività e proporzione. – 2.5. Prevedibilità della interpretazione e divieto di retroattività. – 3. Il valore attuale del precedente in materia penale. – 3.1. La giurisprudenza di Strasburgo: Contrada c. Italia e la messa in mora del sistema giuridico italiano rispetto all’irresponsabilità dell’interprete. – 3.2. Evoluzioni giurisprudenziali e garanzie nella giurisprudenza interna. – 3.3. Per una stagione di “nomofilachia condivisa”. – 3.4. Cultura del precedente ed “ecologia della giurisdizione”.