ISSN 2039-1676


17 gennaio 2018 |

Dalla "fattispecie" al "precedente": appunti di "deontologia ermeneutica"

In vista della pubblicazione sulla nostra Rivista Trimestrale, il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di due revisori esperti.

Il presente contributo costituisce il testo, rivisto e corredato di note, dell’intervento svolto dall’Autore al convegno su “Il valore del precedente nel sistema ordinamentale”, organizzato dal Consiglio Nazionale Forense, Roma, 13 ottobre 2017.​

 

Abstract. Una discussione sul valore attuale del “precedente giurisprudenziale”, in materia penale, presuppone una preliminare “stipula” sui presupposti e sui limiti di una corretta “ermeneutica prescrittiva”, che tenga conto delle specificità del diritto punitivo, identificando al tempo stesso le condizioni di legittimazione e di autorevolezza della decisione giudiziale, e dunque le precondizioni perché questa possa farsi “precedente”. Diversi i “metodi” e i “criteri” su cui può e deve poggiare la “deontologia eremenutico-penale”: tra questi, vengono analizzati l’approccio “antianalogico”, “tassativizzante e tipizzante”, guidato da canoni ermeneutici come l’offensività e la proporzione, nelle diverse direzioni che lo stesso prospetta.

Su queste premesse, il tema del “precedente”, e della prevedibilità/calcolabilità della decisione giudiziale, può apparire maggiormente governabile: ed a ciò può contribuire anche un maggior impegno interpretativo da parte della Corte costituzionale così come l’affermarsi di una vera e propria “cultura ecologica” della giurisdizione.

 

SOMMARIO: 1. Levelling the playing field. – 2. Diritto penale e deontologia ermeneutica. – 2.1. La “difesa del senso letterale”. – 2.2. Onestà intellettuale del giudicante e “approccio antinalogico” (in dubio pro analogia et abstine). – 2.3. Interpretazione “tassativizzante e tipizzante”. – 2.4. Le prime direttrici dell’interpretazione “tipizzante”: i principi di offensività e proporzione. – 2.4.1. L’offensività di livello ermeneutico (e le sue insidie). – 2.4.2. Proporzione come criterio-guida per calibrare la tipicità in ragione della gravità edittale. – 2.4.3. Proporzione come criterio-limite alla sovraestensione del tipo legale (e del chilling effect). – 2.4.4. L’arsenale della prevenzione, tra tassatività e proporzione. – 2.5. Prevedibilità della interpretazione e divieto di retroattività. – 3. Il valore attuale del precedente in materia penale. – 3.1. La giurisprudenza di Strasburgo: Contrada c. Italia e la messa in mora del sistema giuridico italiano rispetto all’irresponsabilità dell’interprete. – 3.2. Evoluzioni giurisprudenziali e garanzie nella giurisprudenza interna. – 3.3. Per una stagione di “nomofilachia condivisa”. – 3.4. Cultura del precedente ed “ecologia della giurisdizione”.