23 gennaio 2017
La corruzione in Italia nel nuovo rapporto del GRECO (Group of States Against Corruption)
Pubblicato il quarto rapporto dell'organo anticorruzione costituito in seno al Consiglio d'Europa
Segnaliamo ai nostri lettori che in data 19 gennaio 2017 è stato pubblicato il rapporto di valutazione riguardante l’Italia in tema di “Corruption prevention in respect of members of parliament, judges and prosecutors” a cura del GRECO (Group of States Against Corruption) – organo anti-corruzione nato in seno al Consiglio d’Europa nel 1999 (clicca qui per scaricare il rapporto, o scarica l'allegato)
Significative sono le posizioni esplicitate sin dalla sintesi dei contenuti del documento (pp. 3-4), nella quale, se da un lato vengono espressamente riconosciuti gli sforzi compiuti negli ultimi anni dal nostro Paese sul fronte delle misure preventive e punitive dei fenomeni corruttivi nel settore pubblico, e viene altresì elogiato il ruolo svolto in tale direzione dall’ANAC, dall’altra vengono menzionati molteplici perduranti punti di debolezza del sistema, per la cui soluzione si evidenzia la necessità di affiancare all'attività di law enforcement anche un indispensabile mutamento culturale: “as GRECO has already stressed in its previous evaluation reports on Italy, combating corruption has to become a matter of culture and not only rules; this requires a long term approach, continuing education throughout all sectors of society as an indispensable component of the anticorruption strategy and sustained political commitment”.
Il rapporto – dopo due brevi sezioni introduttive – si compone di quattro parti. La prima prende in considerazione i membri del Parlamento e tocca, tra gli altri, i temi delle cause di ineleggibilità, del conflitto di interessi e delle misure idonee a prevenire i rischi connessi all’influenza di soggetti terzi nel processo parlamentare.
La seconda e la terza parte prendono in esame rispettivamente la situazione dei giudici e dei pubblici ministeri e sondano, in particolare, le tematiche connesse al reclutamento ed alle carriere, al codice etico, ai conflitti di interesse e alle dichiarazioni finanziarie e dei redditi dei magistrati.
La quarta parte, infine, – titolata “recommendations and follow-up” – contiene una serie di raccomandazioni specificatamente parametrate in relazione ai singoli destinatari oggetto di valutazione.