ISSN 2039-1676


11 aprile 2016 |

La nuova fisionomia della vittima del reato dopo l'adeguamento dell'Italia alla Direttiva 2012/29/UE

Per scaricare il testo del d.lgs. qui analizzato e una prima scheda di presentazione pubblicata sulla nostra Rivista a firma di M. Cagossi, clicca qui

 

Abstract. Il Governo ha approvato il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2012/29/UE che istituisce norme in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sostituisce la decisione quadro 2001/220/GAI. Tale decreto si propone di fornire una tutela reale alle persone offese, che si snodi attraverso l'implementazione di diritti dinamici, quali quelli all'informazione e alla partecipazione, creando, al contempo, una rete assistenziale e protettiva che le accompagni nel complesso iter processuale. Particolare attenzione viene riservata ai soggetti vulnerabili come, ad esempio, le donne, i minori, gli stranieri e a chi ha subito violenza. Il provvedimento mira non solo a recepire gli standards minimi imposti dall'Europa, ma, altresì, a rispondere alle esigenze solidaristiche di matrice costituzionale, che prescrivono l'inclusione della vittima nel processo con la stessa intensità desumibile dai richiami sovranazionali.

 

SOMMARIO: 1. Inputs sovranazionali in tema di tutela della vittima da reato. Premesse per una difficile attuazione interna. - 2. Una sommaria ricognizione iniziale: le direttrici dell'intervento. - 3. Buone premesse terminologiche. - 4. La carta dei diritti della vittima: profili rivoluzionari del nuovo meccanismo informativo. - 5. L'assistente linguistico della vittima alloglotta compare sulla scena. - 6. Lo statuto della prova dichiarativa della vittima vulnerabile made in Italy. - 7. Il nuovo processo "antropocentrico".