9 febbraio 2016 |
Ne bis in idem e reati tributari: a che punto siamo?
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Trib. Asti, 10 aprile 2015 (dep. 7 maggio 2015), n. 717;
Cass., 11 febbraio 2015 (dep. 11 maggio 2015), n. 19334;
Cass., 15 aprile 2015 (dep. 20 maggio 2015), n. 20887.
Abstract. Nel riformare il sistema punitivo tributario con il d.lgs. 158 del 2015, il legislatore non ha avvertito l'esigenza e neppure il dovere di offrire un rimedio alla palese violazione del principio del ne bis in idem.
In attesa delle pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, non resta che fare il punto sulla più recente giurisprudenza. All'infuori di qualche isolata pronuncia di merito, che ha risolto in via diretta il contrasto con il principio del ne bis in idem, la giurisprudenza di legittimità, pur ammettendo timidamente la violazione, pare avallare il doppio binario penale-amministrativo, attraverso tre diversi escamotage interpretativi.
SOMMARIO: 1. Considerazioni introduttive. - 2. Ne bis in idem e reati tributari: uno sguardo d'insieme. - 3. Dall'affermazione del principio di specialità alla sua disapplicazione. - 4. La sistematica violazione del principio del ne bis in idem. - 5. Le soluzioni della giurisprudenza più recente. - 6. Quali alternative?