1 giugno 2017 |
Finalità di terrorismo, snodi ermeneutici e ruolo dell’interpretazione conforme
I giudici tra indeterminatezza delle fattispecie e fonti sovranazionali
Contributo pubblicato nella Rivista Trimestrale 1/2017
Abstract. In sede di accertamento della finalità di terrorismo, il giudice si trova a dover risolvere una serie di questioni interpretative. L’articolo si propone di esaminare la difficoltà di qualificare una condotta come terroristica, analizzando il contenuto delle disposizioni interne e riportando alcuni casi giurisprudenziali significativi. Per illustrare la complessità normativa entro cui si muove l’interprete, le conclusioni rese di recente dell’Avvocato Generale della Corte di giustizia, nella causa A e a. contro Minister van Buitenlandse Zaken, offrono lo spunto per riflettere sulla vexata quaestio della distinzione tra atti di guerra e atti di terrorismo e sull’interpretazione conforme come strumento di risoluzione delle antinomie.
SOMMARIO: 1. Introduzione: profili interpretativi nell’accertamento della finalità di terrorismo. – 2. Le conclusioni dell’Avvocato Generale nella causa C-158/14. L’obbligo di interpretazione conforme del giudice europeo. – 3. Struttura e contenuto degli artt.270-bis c.p. e 270-sexies c.p. – 4. Atti di terrorismo e atti di guerra. La nozione di ‘terrorismo in tempo di guerra’ al vaglio dei giudici di legittimità. – 5. Atti di terrorismo e atti di danneggiamento: i requisiti oggettivi della finalità di terrorismo. – 6. Conclusioni.