ISSN 2039-1676


05 luglio 2016 |

Il "caso Fathima" e le condotte di supporto ad un'organizzazione terroristica

Nota a GUP Milano, 23 febbraio 2016, n. 598, Giud. Banci Buonamici

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Abstract. Il GUP del Tribunale di Milano ha riconosciuto come "partecipi" di associazione terroristica tre imputati di nazionalità straniera unitamente alla sorella di Maria Giulia Sergio, alias "Fathima Zahra", la giovane ragazza che ha destato l'attenzione delle cronache per essere divenuta la prima "foreign fighter" donna di nazionalità italiana. La pronuncia offre all'interprete utili spunti sia per riflettere sui requisiti del reato di cui all'art. 270-bis c.p., sia sulla costellazione di fattispecie penali calibrate sul terrorismo di matrice islamico-fondamentalistica previste nell'ultimo quindicennio dal legislatore. 

 

SOMMARIO: 0. Premessa. – 1. La sentenza del giudice milanese. – 1.1. I fatti oggetto della pronuncia. – 1.2. Il capo di imputazione. – 1.3. La decisione del GUP. – 2. Qualche osservazione ‘a caldo’ in merito alla pronuncia. – 3. La (mancata prova) dell’effettivo inserimento degli agenti nell’organizzazione IS. – 4. Cenni all’evoluzione della normativa italiana antiterrorismo. – 5. Il reato di ‘arruolamento’ alla luce di un’interpretazione conforme alle fonti europee. – 6. Qualche osservazione sul reato di ‘organizzazione di trasferimenti con finalità di terrorismo’.