ISSN 2039-1676


11 ottobre 2017 |

La messa alla prova nel processo "231": quali prospettive per la diversion dell’ente?

Contributo pubblicato nel Fascicolo 10/2017

Il presente contributo è stato sottoposto in forma anonima, con esito favorevole, alla valutazione di un revisore esperto.

L’Avv. Mara Chilosi ha assistito l’ente imputato ai sensi del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, nel procedimento penale per lesioni personali colpose, cagionate con violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro, a carico del datore di lavoro e di un preposto di una società metalmeccanica, già definito con la sentenza del Tribunale di Milano più volte richiamata nel testo del contributo.

 

SOMMARIO: 0. Premessa. – 1. La sospensione del procedimento con messa alla prova: brevi cenni. – 2. La tesi “ostativa” all’accesso dell’ente al probation. – 3. La messa alla prova dell’ente: la via per una “riorganizzazione virtuosa”. – 3.1. La messa alla prova come procedimento speciale. Il limite della compatibilità – 3.2. Requisiti oggettivi e soggettivi di ammissibilità. – 3.3. I contenuti della prova. – 3.4. I criteri decisori per l’ammissione al rito e una vexata quaestio: di cosa risponde l’ente? – 4. Le interazioni tra il “sistema 231” e la messa alla prova.