ISSN 2039-1676


25 gennaio 2013

Sul nuovo delitto di induzione a dare o promettere utilità  (art. 319 quater c.p.) e i suoi rapporti con la concussione

Cass. pen., sez. VI, Pres. De Roberto, Rel. Conti, Imp. Bellini e a. (informazione provvisoria)

E' stata comunicata dalla Suprema Corte la notizia di una nuova decisione (dopo quelle diffuse all'inizio di dicembre, della quali avevamo tempestivamente dato conto: clicca qui per accedervi) sul delitto di induzione a dare o promettere utilità di cui all'art. 319 quater c.p., introdotto dalla recente legge n. 190/2012 di riforma dei delitti di corruzione.

La S.C. ha statuito che la condotta di induzione richiesta per la configurabilità di tale delitto "è integrata da un'attività di suggestione, di persuasione o di pressione morale, posta in essere da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio nei confronti di un privato, che, avvertibile come illecita da quest'ultimo, non ne annienta la libertà di determinazione, rendendo a lui possibile di non accedere alla pretesa del soggetto pubblico, essendo diversamente configurabile la fattispecie di concussione di cui all'art. 317 cod. pen. a carico del pubblico ufficiale o quella di estorsione di cui all'art. 629 cod. pen., aggravata ex art. 61, comma primo, n. 9 cod. pen., a carico dellincaricato di pubblico servizio".

Contiamo di pubblicare la motivazione di questa importante pronuncia non appena interverrà il relativo deposito.